Alopecia androgenetica, finasteride, dutasteride…

alopecia androgenetica

Negli ultimi mesi sono stati pubblicati molti articoli sull’impiego della dutasteride nell’alopecia androgenetica, con valutazione sia degli effetti collaterali che dell’efficacia, anche in comparazione con la finasteride, l’unico farmaco ad azione selettiva sulla componente ormonale dell’ alopecia fino ad ora approvato.

Valutazione dell’impiego della dudasteride per l’alopecia androgenica

I risultati sono piuttosto incoraggianti, dimostrano infatti una maggior efficacia di dutasteride nel migliorare il diametro dei capelli ed il loro numero, con un’incidenza di effetti collaterali (gli stessi già noti per finasteride e cioè calo della libido, disfunzione erettile e disturbi dell’eiaculazione) attestata attorno all’1-2 % cioè la stessa percentuale riscontrata per l’impiego di finasteride ma il dato più interessante è ovviamente la reversibilità di tali effetti con regressione totale entro 6 mesi dalla sospensione del trattamento.

È interessante sottolineare anche i risultati di una revisione della letteratura che ha esaminato 493 articoli pubblicati negli ultimi anni sugli effetti collaterali di finasteride e dutasteride sia nella terapia dell’ipertrofia prostatica benigna che nell’alopecia androgenetica, monitorando 17 trial clinici che avevano coinvolto in totale 17,500 pazienti; il dato emerso è che esiste un rischio di effetti collaterali quantificabile attorno al 2% nel caso si tratti l’ipertrofia prostatica ma che il rischio non è statisticamente significativo quanto la terapia viene utilizzata per l’alopecia androgenetica (il che fa ovviamente supporre che gli effetti collaterali possano in parte dipendere dalla stessa patologia prostatica).

Anche se ovviamente nuovi studi saranno necessari per confermare questi dati le premesse sono incoraggianti e nuove possibilità verranno anche dalle diverse formulazioni dei farmaci, con la preparazione di gel per applicazione topica che ridurrebbero l’assorbimento in circolo dei farmaci (e quindi i potenziali effetti collaterali) ma aumentando la concentrazione del principio attivo sul “bersaglio-follicolo”.

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