Una nuova molecola?
Pur essendo una molecola nota fin dagli anni ”50 (inizialmente era identificato come vitamina B7) e pur essendo presente in molti alimenti (cereali integrali, legumi, frutta secca, germe di grano) solo negli ultimi anni il suo impiego è diventato di routine in ambito ginecologico nel trattamento dell’infertilità e nella terapia dell’ovaio policistico e ancora più recentemente l’attenzione si è focalizzata sulla sua azione terapeutica anche in malattie dermatologiche come l’acne, l’alopecia, l’acantosi nigricans (una rara patologia cutanea che colpisce più frequentemente soggetti diabetici ed obesi).
Insulina
Qual è il punto in comune tra tutte queste situazioni patologiche?
L’insulino resistenza, cioè quella situazione in cui l’insulina prodotta dal nostro organismo è normale e disponibile ma i cosiddetti tessuti bersaglio, cioè quelli che la devono utilizzare, sono incapaci di farlo.
È meglio fare un passo indietro e specificare che l’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che controlla il metabolismo degli zuccheri facilitando l’ingresso di glucosio nelle cellule e quindi abbassandone i livelli nel sangue, non è solo l’ormone della glicemia ma è un fattore di crescita fondamentale per la regolazione e il funzionamento di molti tessuti tra cui la cute.
L’insulina non è in grado di entrare nella cellula e di svolgere il proprio compito se non si lega a recettori specifici presenti sulla membrana plasmatica; il legame tra l’insulina e il recettore attiva “a cascata” una serie di reazioni che regolano l’attività metabolica e la crescita e differenziazione delle cellule.
Ciò accade anche a livello cutaneo dove l’insulina e i fattori di crescita insulinici svolgono un ruolo fondamentale nel metabolismo delle cellule cutanee e degli annessi (capelli, peli e ghiandole sebacee) in particolare in tutte quelle condizioni in cui l’insulino resistenza può giocare un ruolo chiave, come l’acne e l’alopecia androgenetica, legate o non ad un ovaio policistico.
Il ruolo dell”inositolo
L’inositolo interviene proprio nel processo di ripristino del segnale insulinico e quindi della stimolazione alla sintesi di proteine, lipidi, glicogeno e della regolazione e differenziazione cellulare.
Nelle forme di policistosi ovarica inoltre ha dimostrato di agire direttamente sul controllo dell’attività ormonale a livello ovarico, riducendo la produzione di androgeni e di conseguenza il livello di testosterone nel sangue .
È probabile che questo meccanismo di controllo ormonale intervenga anche nelle patologie dermatologiche dove è riconosciuto un ruolo scatenante degli androgeni, come l’acne e l’alopecia androgenetica e che quindi l’inositolo possa rappresentare un’alternativa alle terapie ormonali con estro-progestinici e /o antiandrogeni in tutte quelle pazienti in cui esse siano controindicate (presenza di effetti collaterali da pillola, giovane età, sovrappeso, problemi metabolici ecc).